mercoledì 2 novembre 2016

da "Pilade" di Pier Paolo Pasolini


Vecchio
Oh, uno Diverso, certo. Ma la sua Diversità, per noi,
era come noi avevamo stabilito in cuore
che la Diversità doveva essere. Ossia:
noi vedevamo in lui uno di noi
- niente altro che uno di noi -
dotato di una misteriosa grazia.
Infatti, ci sono, tra gli uomini, ideali comuni:
sappiamo cos’è la fedeltà, la lealtà,
il disinteresse, la passione - ma è raro
che applichiamo a noi tali ideali...
E quando capita che qualcuno
li viva nella sua vita - nei suoi occhi
e i suoi atti - allora pensiamo
che si tratti di un dono divino.
Pensiamo che sia, semplicemente, la sua natura,
nata con lui, senza che gli costi nulla
- come nulla costa a noi la nostra.
Pensiamo, insomma, ch’egli sia com’è -
cioè un uomo ideale - senza che ciò contraddica
le semplici norme umane.

Coro
Ma, che cosa c’è invece in lui, ora, al posto
di quella grazia che noi gli attribuivamo?

Vecchio
La Diversità, appunto. Ma la vera diversità
quella che noi non comprendiamo
come una natura non comprende un’altra natura.
Una diversità che dà scandalo.

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