lunedì 22 agosto 2016

Verba volant (297): scarto...

Scarto, sost. m.

Dopo una travagliata e controversa crisi, culminata nelle dimissioni del sindaco, sfiduciato dagli esponenti del suo stesso partito, a Monculio di sotto ci sono state le elezioni. Come ampiamente previsto dai sondaggi, il nuovo sindaco è il rappresentante di un partito che non aveva mai governato quella città, perché i monculianesi erano stanchi di tutti quelli che c'erano stati prima e che oggettivamente non avevano dato grande prova di sé.
Uno dei problemi più sentiti dai cittadini di quel ridente paese è certamente quello dei rifiuti, uno di quelli su cui si è animata la campagna elettorale, e quindi il sindaco, proprio su questo tema, vuole dare un immediato segnale che le cose cominciano a cambiare. Naturalmente il suo primo atto è stato la nomina dell'assessore e il sindaco ha deciso di affidarsi a qualcuno che ben conosce il tema dei rifiuti, uno di quelli che ci siamo abituati a chiamare tecnici, insomma una persona considerata ferrata. Ma subito si è trovato di fronte due opzioni: scegliere un esperto di rifiuti che non conoscesse affatto Monculio di sotto o qualcuno che, avendo già lavorato lì, conoscesse bene non solo il tema, ma anche le specifiche vicende monculianesi? Al sindaco è parso più saggio affidarsi a uno con queste ultime caratteristiche. E ovviamente sono cominciate le polemiche au quello che l'assessore aveva fatto - o non fatto - durante gli anni in cui aveva collaborato con la società incaricata della gestione dei rifiuti. Naturalmente a fare più polemica sono quelli dei partiti che c'erano prima, quelli che hanno fatto più danni, quelli che hanno ampiamente lucrato sui rifiuti di Monculio.
L'errore del nuovo sindaco di Monculio non è stato scegliere quella persona piuttosto che un'altra; ovviamente se avesse scelto qualcuno di un'altra città, magari di Monculio di sopra, quelli dell'opposizione - ossia sempre quelli che hanno fatto il danno - avrebbero detto che era inadeguato proprio perché non conosceva i problemi della città, quei problemi che loro avevano creato con pazienza e determinazione per tanti anni. L'errore - o forse l'ingenuità - di quel sindaco è stato credere che i rifiuti siano un problema tecnico.
Nella nostra società c'è un curioso paradosso. I sindaci hanno sempre meno poteri, sempre meno risorse, sempre meno possibilità concrete di incidere davvero nella vita dei propri concittadini, eppure proprio ai sindaci si chiede di risolvere il problema dei rifiuti. Invece si tratta di qualcosa su cui i sindaci possono fare oggettivamente poco. Un sindaco può gestire - bene o male - la raccolta dei nostri rifiuti, può decidere se questi dovranno essere bruciati o riciclati o nascosti da qualche parte, può fare qualcosa affinché tutti noi riusciamo a differenziarli, ma non può incidere sul fatto che i rifiuti continuino a crescere. Nei supermercati di Monculio di sotto da qualche tempo sono in vendita le arance già sbucciate e divise in spicchi, il che richiede un imballo in plastica e della pellicola trasparente; e il sindaco non può vietare che questo prodotto venga venduto. Così come non può vietare la vendita delle uova già sode e sbucciate, ovviamente protette da un contenitore di plastica.
Il problema è che ciascuno di noi, voglia o non voglia, indipendentemente dal sindaco per cui ha votato, produce una montagna di rifiuti, è costretto a farlo, è indotto a farlo, perché più butti, più consumi e più consumi più guadagnano i padroni. E siccome i padroni governano le nostre vite molto più dei sindaci, noi continueremo a produrre rifiuti, perché così vuole il mercato. Tanto più che i padroni hanno scoperto che ci guadagnano parecchio a raccogliere, a trasportare, a bruciare e ovviamente a nascondere - con l'aiuto dei loro soci della mafia - i nostri rifiuti. Gli abitanti di Monculio di sotto non sono cittadini, ma consumatori e quindi produttori di rifiuti e valgono tanto più quanti  più rifiuti producono, anzi uno che ne produce pochi, uno che ancora sbuccia le arance, viene considerato un eccentrico. Tra un po' cucinare un uovo sodo sarà considerato un gesto da estremista, roba da comunisti.

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