lunedì 9 novembre 2015

Verba volant (222): ponte...

Ponte, sost. m.

Non so che effetto fa a voi, ma a me questa storia del ponte affascina.
Naturalmente ci sono moltissime ragioni per essere contro l'idea di costruire il ponte sullo stretto di Messina. E chi ha un po' di senno sa che per fortuna il ponte non verrà mai costruito, perché quella terra è troppo fragile. Nel frattempo però tantissimi soldi se ne andranno in studi, consulenze, analisi, progetti di fattibilità, come tantissimi se ne sono già andati per gli stessi motivi in questi anni.
A dire il vero non serve spendere tanto denaro per sapere che lì quel ponte non si può fare: basta leggere il libro XII dell'Odissea. Ovviamente non esistono i due mitologici mostri descritti da Omero - Scilla e Cariddi - ma quel mito ci racconta che quei due lembi di terra, che sembrano unire la penisola e la Sicilia, sono così intrinsecamente uniti eppure incollegabili. E poi - per chi non vuole andare così indietro - ci sono stati i terribili terremoti che hanno colpito quella terra, fino a quello devastante del 1908.
Allora perché renzi ha sposato in maniera così incondizionata questa idea?
Mi rifiuto di credere a una spiegazione - per così dire clinica - che pure mi era balenata nei giorni scorsi. Per quanto l'uomo sia malato di egocentrismo - a uno stadio ormai incurabile - non credo sia così pazzo da non sapere che quel ponte non verrà realizzato o che, se mai lo sarà, non sarà lui a inaugurarlo. Quindi credo si sia messo l'animo in pace e sfogherà la sua malattia in altri modi, per così dire più domestici e alla sua portata, volando da una parte all'altra del pianeta con il "suo" aereo di stato - il Lampredotto One - o danzando nei corridoi di Palazzo Chigi con il mappamondo gonfiabile che gli hanno comprato Lotti e la Boschi per Natale.
Sappiamo che il ponte è in cima ai desiderata della mafia e dei grandi gruppi industriali, due tra i principali sostegni di questo governo, ma sia i mafiosi che i padroni preferiscono ottenere benefici più concreti, come gli appalti per il giubileo. Certo un po' di soldi arriveranno anche per il ponte, ma a questi interessa l'arrosto molto più del fumo. Alle mafie e ai padroni interessano i soldi degli appalti "eterni" della Salerno-Reggio Calabria, fanno gola i denari che adesso lo stato stanzierà, in emergenza e quindi senza alcun controllo, per portare l'acqua a Messina. Per fortuna in questo nostro bel paese le emergenze non mancano mai e quindi c'è sempre da rubare. E quando sfortunatamente non ci sono terremoti, alluvioni, catastrofi naturali, il governo riesce a organizzare un bell'Expo o un'olimpiade o si mette di piglio per costruire un inutile treno superveloce da far passare in mezzo alle Alpi. Vedete che con tutto questo ben di Dio su cui fare affari, non serve proprio il ponte sullo stretto.
E' poi curioso che renzi si faccia promotore di uno dei principali progetti di Berlusconi, anzi di quel progetto per cui il vecchio satiro è stato "sfanculato" da tutto il pd, renzi compreso, in ogni modo possibile e immaginabile. Il fantoccio di Rignano sa ovviamente che questo paese non si ricorda mai nulla e quindi può contare sulle amnesie dei suoi elettori, e spera in qualche modo di recuperare un po' di voti del leader morente. La feccia di destra, i cascami fascisti, li ha ormai ereditati Salvini, ma c'è un'area di elettori di Berlusconi, ad esempio gli evasori fiscali, i puttanieri ipocriti, i cummenda dei film dei Vanzina, che cercano ancora una guida ed è probabile che questa cosa del ponte faccia presa, un po' come il campanello per il cane di Pavlov. Però neppure questo basta a convincermi: non può aver messo su questo cinema per quattro voti, deve esserci qualcosa di più.
E allora mi è venuto in mente Zenone e finalmente ho capito. E' una penitenza: ci sta conducendo tutti verso lo cavalcone. Ringraziamo lo Sommo che ci rende la via della salvazione irsuta di ostacoli. Transitare in fila longobarda. Seguitatemi. Deus vult! 

1 commento:

  1. Non credo che qs cosa del ponte farà presa. Agli italiani interessano le partite di calcio, e ce ne sono che Messina non sanno neppure dov'è.

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