domenica 8 aprile 2012

"Il manico" di Marko Vesovic


Noi che abbiamo vissuto l’assedio di Sarajevo,
di tutto ciò, certamente, non avremo nulla da approfittare.
Quell'esperienza non ci servirà a nulla:
come se avessi perso le mani e guadagnato il violino,
come avrebbe detto Rasko.
Non la puoi trasmettere agli altri.
È possibile restaurare una brocca antica
avendo solo il manico conservato per i tempi nostri?
Bisogna dimenticare tutto
e poi dimenticare il dimenticato. Ma d'ora in poi, spero,
che noi avremo un po' più di rispetto verso noi stessi,
come il pugile che riceve 1.000.000 di colpi
e rimane in piedi,
e la sua faccia massacrata gli dice nello specchio chi è lui in verità.
Abbiamo conosciuto i nostri limiti.
Perché sapere chi sei è sempre stato
il privilegio della vittima. Sapere quanto puoi sopportare senza andare
in pezzi – questo è l'unico potere
che avrai, se sopravvivrai,
dopo questa guerra infinita come
il fazzoletto che un prestigiatore tira fuori dal cilindro.
Quest'esperienza è la spada che non tireremo
spesso fuori dal fodero. Però, almeno io, terrò la mia mano
sul suo manico.

Nessun commento:

Posta un commento