giovedì 19 agosto 2010

Considerazioni libere (149): a proposito di informazione libera...

In questa insolitamente attiva estate della politica italiana, per capire gli umori del centrodestra, è un'utile lettura Il Giornale diretto da Vittorio Feltri. Naturalmente non è necessario comprarlo, basta guardare il titolo che campeggia su tutta la prima pagina, in questi giorni "scagliato" contro Fini e i suoi sostenitori. Quello di ieri, lunedì 9 agosto, era, nel suo genere un piccolo capolavoro: "Fini come Scajola". Ossia, per insultare nel modo peggiore il Presidente della Camera e per dire che ha approfittato della sua posizione per favorire il fratello della propria compagna, lo si paragona all'incauto ministro che ha detto che gli è stata acquistata una casa "a sua insaputa". Peccato però che l'ingenuo Scajola non sia un'esponente dell'odiato e vituperato centrosinistra, ma un insigne rappresentante della più stretta cerchia di consiglieri di Berlusconi e che in diverse occasioni autorevoli esponenti del centrodestra abbiano espresso la loro solidarietò a Scajola, spiegandoci che le sue dimissioni sono state un atto di responsabilità, non dovute, e dipingendolo come l'ennesima vittima della magistratura politicizzata di sinistra.
Povero Scajola, si sarà rammaricato a leggere il titolo de Il Giornale, proprio ora che stava tornando alla ribalta, avendo dato vita all'ennesima fondazione all'interno del Pdl, intitolata a Cristoforo Colombo - ligure come lui e altrettanto capace a superare infidi scogli - con il nobile obiettivo di superare le correnti per ridare slancio al partito. C'è perfino chi ha ipotizzato un suo ritorno al ministero per lo sviluppo economico, visto che continua un interim ormai imbarazzante, dopo una serie di rifiuti più o meno eccellenti. "Scajola" è diventato per i pasdaran, le guardie armate, del declinante berlusconismo un insulto da lanciare in faccia al nemico di turno.
Francamente i due casi sono difficilmente paragonabili, se non per un aspetto prettamente immobiliare. Scajola ha ricevuto in "dono" una casa da parte di un costruttore che nel corso degli anni ha ottenuto diversi e importanti appalti dall'amministrazione pubblica; Fini ha venduto una casa che era a disposizione del suo partito e quindi un bene privato a tutti gli effetti. Sarebbe stato più opportuno che la vendita non fosse stata fatta a una società off-shore, e quindi nata per frodare il fisco, e certo non depone a favore del Presidente della Camera che il fratello della sua compagna sia dietro a questa società off-shore e quindi sia un possibile evasore, ma se dovessimo sempre rispondere della dabbennaggine dei nostri cognati...
E che dire se Berlusconi dovesse rispondere di quello che ha fatto il fratello...

Considerazione scritta martedì 10 agosto

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