martedì 8 giugno 2010

"Coyote contro Acme" di Ian Frazier

Corte Distrettuale degli Stati Uniti d'America,
Distretto Sudoccidentale,
Tempe, Arizona
Caso Num. B19294,
Giudice Joan Kujava, Presidente

Wile E. Coyote, parte lesa

contro

Società Acme, imputato

Relazione iniziale del Sig. Harold Schoff, legale del Sig. Coyote.

Il mio cliente, Sig. Wile E. Coyote, residente in Arizona e negli Stati limitrofi, cita in questa sede per danni la Società Acme, produttrice e distributrice di mercanzia assortita, con sede in Delaware e con interessi commerciali in tutti gli Stati, Distretti e Territori. Il Sig. Coyote intende ricevere un risarcimento per danni subiti alla persona, mancato reddito, e sofferenza psicologica derivanti direttamente dall'operato e/o da grave negligenza di detta Società, ai sensi dell'Articolo 15 del Codice degli Stati Uniti d'America, Capitolo 47, sezione 2072, subsezione (a), riguardante la responsabilità dei produttori.
Il Sig. Coyote dichiara che in ottantacinque diverse occasioni ha acquistato dalla Società Acme (d'ora in avanti designata con il termine "Imputato"), e specificamente dal dipartimento di vendite per corrispondenza di detta società, alcuni articoli che gli hanno procurato danni fisici, a causa di difetti di produzione o di inadeguati avvisi di pericolosità sulla confezione del prodotto. Le ricevute rilasciate al Sig. Coyote come certificazione dell'avvenuto acquisto sono ora a disposizione della Corte, etichettate come Prova A. I danni fisici sofferti dal Sig. Coyote hanno temporaneamente limitato la sua possibilità di guadagnarsi da vivere grazie alla sua professione di Predatore. Il Sig. Coyote è libero professionista e quindi non ha diritto ai fondi della Cassa Integrazione o ad altri contributi assistenziali.

Il Sig. Coyote dichiara di aver ricevuto il 13 di dicembre u.s. dall'Imputato - tramite pacco postale - una Razzoslitta Acme. Il Sig. Coyote intendeva utilizzate la Razzoslitta come sussidio tecnico nel tentativo di cattura della preda. Una volta recapitatagli la Razzoslitta, il Sig. Coyote la estrasse dalla cassa di legno usata per il trasporto e, avvistata la preda in lontananza, attivò il sistema di avviamento. Non appena il Sig. Coyote ebbe afferrato il manubrio, la Razzoslitta accellerò con improvvisa e spropositata forza, tale da stirare le zampe anteriori del Sig. Coyote fino alla lunghezza di quindici metri. In seguito, il resto del corpo del Sig. Coyote scattò in avanti con uno strappo violento, provocandogli un grave stiramento alla schiena e al collo e facendogli inaspettatamente assumere una posizione trasversale a bordo della Razzoslitta. Scomparendo oltre l'orizzonte a una velocità tale da lasciare in vista soltanto l'evanescente traccia degli scarichi del jet, la Razzoslitta portò in brevissimo tempo il Sig. Coyote alle calcagna della preda. In quell'istante l'animale inseguito virò bruscamente a destra. Il Sig. Coyote cercò con tutte le forze di seguire quella manovra, ma non gli fu possibile, a causa di un difetto di progettazione del sistema sterzante della Razzoslitta e a un difettoso, o non esistente, sistema frenante. Immediatamente dopo, la traiettoria incontrollata del Razzoslitta provocò la collisione del Sig. Coyote con la rupe sul fianco di una montagna.
Il primo paragrafo del referto del Medico di Guardia (Prova B), stilato dal Dott. Ernest Grosscup, medico chirurgo e specialista in ortopedia, descrive in dettaglio le fratture multiple, le contusioni e i danni tissutali sofferti dal Sig. Coyote in seguito alla collisione. La medicazione delle ferite impose la fasciatura completa della testa (orecchie escluse), l'applicazione di un collare rigido, e l'ingessatura completa o parziale di tutte e quattro le zampe.
Seppure menomato da tali danni fisici, il Sig. Coyote si trovava nondimeno obbligato a trovare il modo di sostenersi. A questo scopo, egli acquistò dall'Imputato - con l'intenzione di migliorare il proprio grado di mobilità - un paio di Razzopattini Acme. Quando tentò di utilizzare detto prodotto, però, si trovò coinvolto in un sinistro sorprendentemente simile a quello in cui era incorso con la Razzoslitta. Si tratta di un secondo caso in cui l'Imputato ha venduto senza restrizione alcuna e senza adeguate istruzioni per l'uso un prodotto che montava potenti motori a reazione (in questo caso, due) a veicoli inadeguati, con scarsa - anzi, nessuna - considerazione per la sicurezza del passeggero. Appesantito dalle voluminose ingessature, il Sig. Coyote perse il controllo dei Razzopattini subito dopo averli indossati, e andò a schiantarsi contro un pannello pubblicitario posto lungo la strada in modo tanto violento da lasciarvi un foro che aveva la forma esatta della sua silhouette.

Il Sig. Coyote dichiara di aver subito, in occasioni troppo numerose perché siano elencate tutte in questo documento, sfortunati inconvenienti con esplosivi acquistati dall'Imputato, quali: il Petardo "Piccolo Gigante" Acme, la Bomba Aerea Auto-Guidata Acme, ecc. (per un elenco esaustivo si prega di consultare il Catalogo Acme degli Esplosivi Acquistabili per Corrispondenza e la deposizione allegata messa a disposizione della Corte come Prova C). In realtà, è possibile affermare senza tema di smentita che non una sola volta un esplosivo Acme acquistato dal Sig. Coyote abbia funzionato nel modo previsto. Per citare un solo esempio: con notevole dispendio di tempo e di fatica personale, il Sig. Coyote aveva costruito lungo il perimetro esterno di una cima isolata un condotto di legno che partiva dalla vetta e scendeva a spirale fino a un paio di metri al di sopra di una X nera dipinta sulla superficie del deserto. Il condotto era disegnato in modo tale che un esplosivo sferico del modello messo in vendita dall'Imputato avrebbe potuto rotolare facilmente fino a raggiungere un'altissima velocità in prossimità del punto di detonazione indicato dalla X. Il Sig. Coyote pose un'abbondante porzione di mangime per uccelli in corrispondenza della X e poi, portando sulle spalle la Bomba Sferica Acme (Numero di Catalogo. 78-832), scalò la vetta. La preda del Sig. Coyote, avvistato il mangime, si avvicinò e il Sig. Coyote accese la miccia. In un attimo la miccia si consumò completamente, provocando la detonazione della bomba.
Oltre ad aver ridotto in briciole gli accurati preparativi del Sig. Coyote, l'esplosione prematura del prodotto dell'Imputato fece sì che il Sig. Coyote venisse sfigurato, soffrendo di:
1. Gravi bruciature del pelo su testa, collo e muso;
2. Scoloritura del pelo, che ha assunto una tinta color fuliggine;
3. Frattura alla base dell'orecchio sinistro, che per questo motivo dopo lo scoppio ha cominciato a pendere e a dondolare con un sinistro scricchiolio;
4. Combustione completa o parziale dei baffi, che ne ha provocato l'arricciatura, perdita di consistenza e disintegrazione per incenerimento;
5. Estrema dilatazione degli occhi, dovuta alla carbonizzazione delle sopracciglia e delle palpebre.

Passiamo ora a occuparci della Scarpe con Propulsione a Molla Acme. I resti di un paio di tali calzature acquistate dal Sig. Coyote in data 23 giugno costituiscono la Prova D esibita dalla parte lesa. Alcuni frammenti sono stati selezionati e inviati ai laboratori di metallurgia dell'Università della California a Santa Barbara perché fossero analizzati, ma a tutt'oggi non è stata trovata alcuna spiegazione per il completo e improvviso malfunzionamento di questo prodotto. Secondo la pubblicità diffusa dall'imputato, questo prodotto è un esempio impareggiabile di semplicità: due sandali di legno e metallo a ciascuno dei quali è applicata una molla d'acciaio temprato ad alto potere elastico e compressa in posizione strettamente raccolta da un dispositivo di aggancio con meccanismo di rilascio a strappo. Il Sig. Coyote credeva che questo prodotto gli avrebbe permesso di abbattersi sulla preda nella fase iniziale dell'inseguimento, quando i riflessi pronti offrono un notevole vantaggio.
Per aumentare ulteriormente il potere di spinta delle scarpe, il Sig. Coyote provvide a saldarne la faccia inferiore con il fianco di un enorme masso. Accanto al masso veniva a trovarsi un sentiero noto per essere spesso frequentato dalla preda del Sig. Coyote. Il Sig. Coyote introdusse i piedi nei sandali di legno e metallo e si accucciò pronto a scattare, con la zampa anteriore destra pronta a strappare la sagola che avrebbe azionato il meccanismo di rilascio. Dopo un breve lasso di tempo la preda del Sig. Coyote di fatto apparve sul sentiero, diretta verso di lui. Senza nulla sospettare, la preda si arrestò nei pressi del Sig. Coyote, ben entro il raggio di piena estensione delle molle. Il Sig. Coyote valutò con cura la distanza da coprire e procedette a tirare vigorosamente la sagola.
A questo punto, il prodotto dell'Imputato avrebbe dovuto lanciare il Sig. Coyote in avanti, a distanza dal masso. Invece, per ragioni tuttora ignote, le Scarpe con Propulsione a Molla Acme spinsero il masso lontano dal Sig. Coyote. Sotto gli occhi della preda, incolume, il Sig. Coyote rimase un attimo sospeso a mezz'aria. Quindi le molle gemelle si contrassero, portando il Sig. Coyote a collidere violentemente con i piedi contro il masso, in modo che tutto il peso della testa e del tronco andasse a scaricarsi sugli arti posteriori.
L'energia scaturita dall'impatto spinse le molle a riestendersi, di modo che il Sig. Coyote fu proiettato verso il cielo. Una seconda brusca contrazione, con relativa collisione, ne conseguì. Il masso, nel contempo, di forma approssimativamente ovale, cominciò a rotolare lungo il fianco della collina, con l'estendersi e il contrarsi delle molle che sempre ne aumentavano la velocità. A ogni rimbalzo il Sig. Coyote veniva in contatto con il masso, o il masso veniva a contatto con il Sig. Coyote, o entrambi venivano a contatto con il terreno. Poiché il declivio era piuttosto lungo, tale susseguirsi di eventi si protrasse per parecchio tempo.
La sequenza di collisioni provocò danni fisici diffusi al Sig. Coyote, quali, ad esempio, appiattimento del cranio, lussazione laterale della lingua, accorciamento delle gambe e del tronco, e compressione delle vertebre dalla punta della coda alla testa. I colpi reiterati lungo l'asse verticale provocarono inoltre una serie di pieghettature orizzontali nei tessuti del corpo del Sig. Coyote - patologia rara e dolorosa che portava il Sig. Coyote a espandersi all'insù e all'ingiù, alternativamente, a ogni passo, e a emettere un soffio dissonante simile a un organetto, quando camminava. L'ineludibile e imbarazzante natura di questo sintomo ha costituito un ostacolo enorme al desiderio del Sig. Coyote di condurre una normale vita di relazione.

La Corte è senza dubbio a conoscenza del fatto che l'Imputato detiene in pratica il monopolio della produzione e della vendita dei prodotti necessari allo svolgimento delle attività lavorative del Sig. Coyote. Noi sosteniamo che l'Imputato ha utilizzato la sua favorevole posizione di mercato a detrimento del consumatore di prodotti altamente specializzati quali la polvere urticante, gli aquiloni giganti, le trappole birmane per tigri, le incudini e gli elastici lunghi oltre cinquanta metri. Per quanto egli sia giunto a nutrire totale sfiducia nei confronti dei prodotti dell'Imputato, il Sig. Coyote non ha altro possibile fornitore nazionale a cui rivolgersi. Non ci resta che domandarci che atteggiamento assumerebbero i nostri partner commerciali in Europa occidentale e in Giappone se si trovassero in una situazione del genere, in cui una Società potentissima si permette di vittimizzare ripetutamente il consumatore nel modo più irrensponsabile e colpevole.
Il Sig. Coyote chiede rispettosamente a questa Corte di prendere in considerazione anche queste più ampie implicazioni economiche e di comminare un'ammenda dell'importo di 17 milioni di dollari. Inoltre, il Sig. Coyote chiede che gli siano risarciti danni materiali (spese mediche, pasti mancati, giorni di lavoro persi) per 1 milione di dollari; danni morali (sofferenze psicologiche, danni all'immagine e alla reputazione) per 20 milioni di dollari e la parcella del legale per 750mila dollari. La richiesta complessiva di risarcimento ammonta quindi a 38 milioni e 75omila dollari. Riconoscendo al Sig. Coyote il diritto al pieno risarcimento, questa Corte censurerà il comportamento dell'Imputato, dei suoi direttori, rappresentanti, azionisti, successori, e sottolineerà - nell'unico linguaggio a loro comprensibile - e ribadirà il diritto del singolo predatore a un'equa protezione di fronte alla legge.

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