mercoledì 4 novembre 2009

Considerazioni libere (25): a proposito di crocifissi...

Ero incerto se cominciare a scrivere questa "considerazione", soprattutto se cominciare a farlo sull'onda delle prime scomposte reazioni dei diversi fondamentalisti, laici e cattolici, che sono ormai maggioranza nel nostro sfortunato paese. Poi ho ritenuto giusto mettere in fila alcune idee, sperando di animare una discussione un po' più pacata su un argomento che considero comunque importante.
Doverosa premessa: come mi ha fatto notare stamattina Zaira mentre discutevamo di questo argomento (abbiamo sul tema specifico, come su alcuni altri, idee piuttosto diverse) anch'io, nonostante i miei buoni propositi, sono animato da una certa vis polemica contro la chiesa cattolica, o almeno contro chi la guida e la rappresenta. Quindi questa è la "considerazione" di un laico, schierato in maniera piuttosto netta. Intuisco, da ateo, che la chiesa è qualcosa di più - e di molto diverso - di un'organizzazione politica e ideologica, eppure è con questa, con la sua forza e la sua crescente influenza, qui nella civitas homini, che giornalmente dobbiamo fare i conti. Nella civitas Dei ognuno fa i conti con la sua coscienza.
Un'altra premessa - scusate, ma anche questa mi sembra necessaria: secondo me la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo avrebbe ben più validi motivi per biasimare l'Italia. Qui molti di questi diritti fondamentali vengono quotidianamente calpestati: penso ad esempio al nostro sistema carcerario o alla politica dei respingimenti, solo per citare alcune cose che in questi ultimi giorni sono state all'attenzione delle cronache. E naturalmente ce ne sarebbero anche per gli altri stati europei.
Dal momento però che di questo la Corte si è occupata, emettendo una sentenza di condanna per la violazione "del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni" e "alla libertà di religione degli alunni", di questo occorre parlare. Io penso che la sentenza sia giusta: in una scuola pubblica non dovrebbero esserci simboli di nessuna religione. Credo che la Francia rappresenti in questo un modello da seguire, anche se mi rendo conto che, per molte ragioni, questo sarà impossibile in un paese come il nostro, dove lo stato da ormai ottant'anni ha deciso di venire a patti - non sempre equi e non sempre limpidi - con la chiesa cattolica, con il beneplacito, in epoche diverse, dei fascisti, dei comunisti, dei socialisti, e la sola inascoltata opposizione di pochissimi liberali. Personalmente trovo molto più grave che il crocifisso sia esposto nei tribunali, a sottolineare che c'è un'autorità o una legge superiore a quella degli uomini; per alcuni sarà anche così, ma su questo non si può basare la convivenza umana.
Voglio anche precisare - come ho già avuto occasione di scrivere in questo blog - che io ho ritenuto sbagliata la decisione di eliminare il concetto di "radici cristiane" dalla premessa della carta costituzionale europea. Queste radici sono evidenti, per tutti, per chi crede e per chi non crede, e sarebbe stato giusto riconoscerle in maniera formale. La religione cattolica poi è una parte fondamentale della cultura della nostra nazione, con meriti enormi, anche se la chiesa, nella sua secolare azione politica, ha quasi sempre rappresentato un freno violento allo sviluppo dei diritti alla persona e della democrazia.
A questo punto però trovo ipocrita e francamente inaccettabile l'atteggiamento delle gerarchie cattoliche e dei tanti loro paladini del centrodestra - e del centrosinistra - quando chiedono di negare il permesso alle ragazze mussulmane di andare a scuola con il velo. Mi spiace, cari signori, se volete continuare a tenere il crocifisso nelle scuole dovrete accettare anche il velo delle ragazze delle mussulmane; non avete alcun titolo morale o culturale per continuare a considerare superiore la vostra religione. Allo stesso modo dovrete accettare che le famiglie di religione mussulmana o ebraica o protestante possano avere il diritto di trovare all'interno dell'orario scolastico l'insegnamento della loro religione e di concedere a queste chiese gli stessi privilegi concessi alla chiesa cattolica, come l'insindacabile diritto di nomina e di revoca degli insegnanti. E al collegio docenti dovranno partecipare, allo stesso titolo, tutti gli insegnanti di religione. E dovrete permettere di far nascere scuole paritarie mussulmane, finanziate, come le scuole private cattoliche, dagli enti locali e dallo stato. La democrazia in questo paese, nei prossimi anni, si misurerà anche da questo.

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