lunedì 5 dicembre 2016

Considerazioni libere (413): a proposito di una battaglia che continua...

Abbiamo vinto.
Oggi prevale l'euforia, ma non possiamo smettere di combattere proprio ora. Non dobbiamo smettere di combattere proprio ora. Anche perché la guerra, quella vera, comincia oggi.
Prima di tutto dovremo organizzare la resistenza, perché "loro" cambieranno faccia, si libereranno di renzi e degli altri servi sciocchi - come nel novembre del 2011 si sono liberati di Berlusconi - e noi ci illuderemo, come allora, di aver vinto, ma non sono cambiati, torneranno ad attaccare la Costituzione, perché hanno mezzi e uomini illimitati per continuare questa guerra contro la democrazia. E perché sanno - a volte anche meglio di noi - che democrazia e lavoro si tengono e quindi vogliono limitare la democrazia per limitare, fino ad annullare, i diritti dei lavoratori. Dobbiamo denunciare ogni loro malefatta, dobbiamo far vedere alle persone che in buona fede hanno votato sì quali sono le vere intenzioni delle forze del capitale. E dobbiamo farlo capire anche a quelli che hanno votato NO per pura reazione, con poco o scarso interesse per la Costituzione, a quelli che hanno fatto la cosa giusta per il motivo sbagliato.
Comincia per noi una fase difficile, ma almeno avremo un punto chiaro di programma: la difesa della Costituzione del '48 e la sua piena applicazione. Questa dovrà essere la nostra parola d'ordine, questo dovrà essere il programma di base di uno schieramento di opposizione, in questi giorni difficili che ci attendono. E bisognerà, per una volta, essere chiari e non fare alcuno sconto. Nessuna intelligenza con il nemico, nessun distinguo. Non potremo più accettare accordi, anche solo locali, con il pd, con chi ha votato questa cosiddetta riforma, da domani il discrimine per ogni alleanza politica dovrà essere appunto la battaglia per la difesa della Costituzione del 1948, togliendo anche l'articolo che impone il pareggio di bilancio, che è stato il primo granello fatto entrare nel meccanismo della Costituzione per scardinarla.
Non ci illudiamo. La sinistra in questo paese sappia che l'attende un compito ancora più arduo: provare a ricostruirsi non solo in base a questa prospettiva repubblicana, che è necessaria, ma non sufficiente. La sinistra rinascerà in Italia se sarà socialista e quindi valorizzando gli aspetti più progressisti della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza. Lo so che è un compito che ci pare irrealizzabile, anche in un giorno di festa come oggi, ma non possiamo smettere di fare questo sogno.
La lotta, nel nome della Costituzione, continua.

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